Il pensiero imprevisto: Carla Lonzi tra critica d’arte e rivoluzione femminista

8 maggio 2025 | h. 11:45-17:15 | Aula M303,  Via Santa Sofia, 9/1, Università degli Studi di Milano

FUEL – Feminist and Queer Philosophy Lab organizza una giornata di studi dedicata a Carla Lonzi, figura cruciale del pensiero femminista italiano. Un’occasione per approfondire e discutere l’intreccio tra estetica, critica d’arte, filosofia politica e attivismo, esplorando l’attualità e l’eredità della sua riflessione radicale.

Intervengono:

  • Laura Iamurri (Università Roma Tre)
  • Ilaria Santoemma (Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa)
  • Carla Subrizi (Sapienza di Roma)

Programma

11:45 – 12:00 – Apertura dei lavori

12:00 – 13:00 – Ilaria Santoemma (Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa) | Carla Lonzi, la differenza e l’emersione di un soggetto politico

14:15 – 15:15 – Carla Subrizi (Sapienza Università di Roma) | Dopo Taci, anzi parla: una riflessione sulla storia dell’arte

15:15 – 16:15 – Laura Iamurri (Università Roma Tre) | Rileggere Auroritratto

16:15 – 17:15 – Tavola rotonda | Chairs: Chiara Cappelletto e Carlotta Cossutta (Università degli Studi di Milano “La Statale”)


L’evento si terrà l’8 maggio 2025, dalle ore 11:45 alle 17:15, presso l’Aula M303 dell’Università degli Studi di Milano, in via Santa Sofia 9/1.

Informazioni

L’ingresso è libero.

Abstract

Ilaria Santoemma (Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa) | Carla Lonzi, la differenza e l’emersione di un soggetto politico

Nel contesto della recente riedizione italiana di Sputiamo su Hegel (La Tartaruga, 2023) il pensiero di Carla Lonzi è tornato alla ribalta dei dibattiti femministi e transfemministi contemporanei, sebbene l’apporto teorico e radicalmente politico di questi scritti abbia una matrice collettiva e storica mai davvero superata dal proprio tempo. Carla Lonzi, simbolo del femminismo radicale italiano negli anni ’70, è una figura ancora nevralgica per il pensiero, il movimento e l’irruenza politica del panorama femminista. La sua tematizzazione della differenza, allora come oggi da rileggere fuori dalle genealogie puriste, diventa il momento storico in cui si da l’emersione di un soggetto politico radicalmente altro. Ad esso si accompagna inevitabilmente la rivendicazione di un potere incarnato, il superamento della dimensione dialettica dell’assimilazione (istituzionale e simbolica) dell’altro-della-storia e il ribaltamento del sé universale: temi ancora vivi nelle lotte e pratiche femministe contemporanee. Il contributo politico delle donne di Rivolta Femminile e di Lonzi, apre all’irruenza della radicale alterità, spaziando dall’autodeterminazione alla dimensione del sé corporeo incarnato e desiderante, al piacere sessuale sganciato dall’ingiunzione riproduttiva, fino al rifiuto dei compromessi storico-istituzionali dei poteri codificati. L’unica via rivoluzionare per sfatare il mito della donna e “della sua laboriosità sussidiaria” come altro simbolico funzionale al potere.

Carla Subrizi (Sapienza Università di Roma) | Dopo Taci, anzi parla: una riflessione sulla storia dell’arte

Il mio contributo prende avvio da alcune domande. La lettura dei diari di Carla Lonzi, intitolati Taci, anzi parla. Diario di una femminista, costituisce per chiunque si avvicini ad essi una esperienza che non è esagerato definire tellurica. Sono stati scritti tra il 1972 e il 1977 e sono pubblicati nel 1978 dalle edizioni di Rivolta Femminile. La loro stesura inizia quando Carla Lonzi aveva deciso di “abbandonare” la sua professione di storica dell’arte. Quale è tuttavia il lascito profondo che ancora trasmettono per una riflessione sulla storia dell’arte? Come possono essere una fonte e una sollecitazione? È possibile proseguire dunque un percorso che proprio Lonzi aveva interrotto prendendo le distanze dalla storia dell’arte per il femminismo nel 1970, ovvero prima della scrittura dei diari?   Un dato consiste nel fatto che molti degli studiosi e delle studiose che rileggono e studiano oggi Carla Lonzi siano storici dell’arte. Come riconciliare dunque la contraddizione?

Laura Iamurri (Università Roma Tre) | Rileggere Auroritratto

Autoritratto, pubblicato da Carla Lonzi nel 1969, è un libro singolare da molti punti di vista. Pensato inizialmente come un testo di critica d’arte, il libro non solo trascende ampiamente la categoria alla quale avrebbe potuto appartenere, ma travalica i confini delle tipologie editoriali e rimette in discussione un intero sistema di relazioni e di pensiero cresciuto intorno alla pratica delle arti contemporanee. Il libro è il risultato di una operazione piuttosto spregiudicata di montaggio, attuata da Lonzi a partire dalle trascrizioni delle conversazioni con alcuni artisti da lei stessa registrate in circostanze diverse a partire dal 1965. Rispetto alla prima edizione, e alla riedizione del 2010 da parte della casa editrice et al., una mole di studi e di analisi si è stratificata nel corso degli anni. La conoscenza approfondita di molti aspetti e la più acuta consapevolezza del posto che Autoritratto occupa nella vicenda personale e politica di Lonzi, invitano oggi a riprendere in mano questo libro geniale e a proporne una nuova lettura.