Federica Giardini

Per una dinamica della differenza

Dalla serie Industrial Scars di J. Henry Fair.

Abstract

Nel canone filosofico, la differenza emerge nel Novecento come concetto votato a smobilitare pretese teoretiche e certezze conoscitive. Tuttavia è attraverso l’appropriazione del femminismo della differenza che si coglie la piena portata del termine. A distanza di alcuni decenni da quel taglio femminista, è necessaria una ricognizione delle sue entropie e promesse.

Bio

Federica Giardini è direttrice del Master di I livello Studi e politiche di genere dell’Università degli Studi Roma Tre e collabora con la comunità filosofica Diotima. Ha lavorato sul rapporto tra filosofia e psicoanalisi e ha approfondito la dimensione corporea dell’intersoggettività all’incrocio tra fenomenologia e filosofia della differenza. Le ricerche più recenti utilizzano la differenza come operatore per affrontare alcuni temi portanti della filosofia politica contemporanea, dalle relazioni di obbedienza/disobbedienza all’estensione dell’ambito politico all’ordine delle relazioni tra umano e non umano. E’ coordinatrice di IAPh-Italia, centro di ricerca di pensiero femminista.

Tra le sue pubblicazioni: Relazioni. Differenza sessuale e fenomenologia (Luca Sossella Editore, Bologna 2004); Produzione e riproduzione. Genealogie e teorie, in collaborazione con Gea Picardi (Edizioni Pigreco, Roma 2015); I nomi della crisi. Antropologia e politica (CEDAM Editore, Padova 2017).