L’economia politica del Femonazionalismo
Abstract
Il femonazionalismo fa riferimento all’uso da parte dei partiti di estrema destra della rivendicazione dell’uguaglianza di genere per portare avanti politiche islamofobe e razziste. Si tratta di una ideologia che scaturisce da un’inedita intersezione tra nazionalisti, politici neoliberisti e alcune associazioni femministe e donne delle istituzioni. Una convergenza che nasce dalla volontà di mantenere la catena materiale della produzione e della riproduzione sociale. Nascondendo le disuguaglianze strutturali dietro conflitti culturali il femonazionalismo contribuisce alla riorganizzazione neoliberista del welfare. Se gli uomini migranti sono accusati di “rubare il lavoro” o essere dei “parassiti del welfare”, le donne migranti invece permettono agli europei e alle europee di lavorare nella sfera pubblica garantendo quel lavoro di cura che le ristrutturazioni neoliberiste hanno mercificato: lavori domestici, baby sitting e assistenza per anziani e disabili. Ne viene fuori una contraddizione di fondo: si sostiene di voler emancipare le donne non occidentali relegandole in quella sfera lavorativa da cui i movimenti femministi hanno storicamente cercato di liberare le donne. E riducendo il tema dei diritti di genere a uno scontro di civiltà si legittimano le molteplici forme di oppressione che ancora colpiscono le donne.
Bio
Sara R. Farris è una sociologa esperta in teoria sociale, genere, migrazione e cura/riproduzione sociale. È nota a livello internazionale per la sua ricerca sulla mobilitazione di temi femministi da parte di partiti nazionalisti nell’ambito di campagne anti-immigrazione e anti-islam, o ” femonazionalismo”. Le sue ricerche sono state finanziate dall’Institute for Advanced Study di Princeton, dalla Commissione europea attraverso i programmi Daphne III e Marie Curie e dal Leverhulme Trust.
Ha pubblicato diversi libri, tra cui In the Name of Women’s Rights. The Rise of Femonationalism (Duke University Press, 2017) e Max Weber’s Theory of Personality. Individuation, Politics and Orientalism in the Sociology of Religion (Brill 2013) – oltre a numerosi articoli in importanti riviste. È un’appassionata lettrice di romanzi femministi. La sua recensione del quartetto di Elena Ferrante è stata inclusa nel programma del National Theatre di adattamenti drammatici di My Brilliant Friend di Elena Ferrante nel 2019.